Pubblicato da: Galliolus | mercoledì, 3 settembre 2008

Astenersi vegetariani

Negli ultimi 32 anni — con rarissime eccezioni — ho trascorso la prima domenica di settembre cucinando cinghiali nell’entroterra ligure. Per la precisione a San Damiano di Stellanello: il luogo dove un paio di millenni fa i legionari romani inventarono il nome galliolus per indicare una tribù di Galli — evidentemente piccoli di statura — che lì vivevano da tempo immemorabile.

Anche quest’anno rispondo presente! all’atavico richiamo della Sagra del Cinghiale, che domenica 7 settembre giunge alla sua 33esima edizione. Naturalmente, siete tutti invitati.

Il cinghiale viene servito in salmì, comodamente adagiato sulla polenta; piace a grandi e piccini. Si mangia a pranzo e cena, posti coperti. A pranzo il clima è un po’ più familiare, c’è meno traffico e la possibilità di prendere la messa delle 11 nell’adiacente santuario, dedicato ai Santi Taumaturghi Cosma e Damiano; però, se fa caldo, fa proprio caldo. Alla sera c’è più fresco, ma c’è più da sgomitare; per chi apprezza, si balla il liscio.

Per arrivare, uscite al casello di Albenga o di Andora sulla A10 (Genova–Ventimiglia) e seguite le frecce. Se volete salutarmi, inutile chiamare: ci chiamiamo tutti allo stesso modo. A ben pensare, siamo anche tutti vestiti allo stesso modo. Però credo di essere l’unico ad avere un blog.

Aggiornamento: LaMiaRegina mi ricorda che sono superbo e presuntuoso. Ha ragione: diciamo allora che sono uno tra quei non molti che hanno un blog.


Risposte

  1. presente! posso testimoniare che un cinghiale in salmì così buono capita raramente di trovarlo.
    vediamo se riesco a radunare qualche levantino… magari si stanno già radunando da soli.

  2. […] diverso modo di amarli Qui li si ama soprattutto in salmì, come ebbi modo di raccontare l’anno passato — a proposito, quest’anno l’appuntamento è per il 6 settembre: siete […]

  3. […] e voglio provare una ricetta tradizionale. Quando vado a una sagra, come quella del cinghiale della tribù dei galliolus. Quando a una fiera trovo banchi gastronomici meritevoli, o passo da una macelleria di paese alla […]

  4. […] ipocrita tutto questo invexendo per un batuffolo di pelo da parte di quattro carnivori impenitenti di ritorno da una sagra del cinghiale. Ma che piaccia o no la responsabilità umana è così, sono soprattutto le […]

  5. […] me è stato nel magico 1984, domenica 2 settembre. Come ben si sa, la prima domenica di settembre sono impegnato alla Sagra del Cinghiale: un impegno che, se ben […]


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